Un pò di Storia
Il Rito di York è l’unico e vero Ordine Cavalleresco, derivato direttamente dai Templari dispersi dalla persecuzione del Re di Francia Filippo il Bello e da Papa Clemente V e fuggiti in Scozia.
Alle origini della Libera Muratoria
Il termine ‘massoneria’ (‘frammassoneria’), entrato nel lessico italiano agli inizi del Settecento, traduceva la voce francese franc-maçonnerie, derivata a sua volta dall’inglese free-masonry (donde il tedesco Freimaurerei e le relative voci in tutte le altre lingue). Tale termine designa sia l’istituto associativo – la società dei frammassoni – sia il corpo dottrinario che ne definisce la struttura e i fini. I ‘fratelli’ che ne fanno parte sono detti ‘frammassoni’ (o ‘frimesson’, nei documenti toscani del primo Settecento), poi abbreviato in ‘massoni’, a indicare quei muratori che, attraverso una procedura iniziatica, accedono alla ‘libertà’ (privilegio) della corporazione, e perciò sono liberi (free, franc, frei). La massoneria fa dell’architettura il fine dell’arte, e dell’architetto il creatore di forme corrispondenti all’idea divina del macrocosmo; poiché l’arte muratoria (il lavoro della pietra, la costruzione di un edificio, ecc.) e i suoi strumenti (squadra, compasso, livella, grembiule) assurgono a simboli di conoscenza esoterica, è invalsa la distinzione tra massoneria ‘speculativa’ e massoneria ‘operativa’: la prima come complesso di tradizioni proprie delle associazioni corporative e artigianali dei costruttori, e la seconda come movimento che, abbandonando le antiche strutture delle associazioni corporative, sviluppa un proprio corpus ideologico a partire dal XVIII secolo.
Gradi
È quasi certo che nella Libera Muratoria operativa vi fossero due gradi, ossia Apprendista Libero Muratore e Compagno d’Arte. Il Maestro Venerabile non era un grado, bensì una carica che veniva conferita al Compagno più meritevole nell’Arte dal Maestro Architetto che dirigeva più cantieri. Secondo Louis Charpentier (Les Mysteres de la Cathédrale de Chartes, cap. XVIII) esistevano tre “fraternità”: Les Enfants du Père Soubise, Les Enfants de Maitre Jacques e Les Enfants de Salomon. Les Enfants hanno lasciato eredi conosciuti attualmente sotto il nome di Compagnons des Devoirs du Tour de France, nome loro conferito nel XIX secolo. Si innesta quindi, nel discorso generale, il concetto del Compagnonaggio, la cui etimologia deriva da compaio, companionen da cum e panis, colui che mangia lo stesso pane, e nel provenzale companatge-nutrimento, nel vecchio francese compagnage e per noi companatico. Si evince immediatamente che la parola “Compagno”, con la quale si appellano tra loro i Massoni dell’Arco Reale, è il retaggio di una muratoria operativa abbastanza affine, se vogliamo almeno sul piano filosofico, al concetto di Compagnonaggio francese. Non possiamo dimenticare, infatti, che, mentre nella lingua inglese il termine Compagno d’Arte in Loggia è definito dalla parola Fellowcraft, il massone praticante l’Arco Reale è chiamato Companion.
Massoneria moderna
Quando, il 24 giugno 1717, giorno consacrato a San Giovanni Battista, venne fondata la Gran Loggia d’Inghilterra, non tutte le logge vi aderirono. Alcune rimasero ancorate alla Massoneria di mestiere ed avrebbero voluto studiare e ristampare gli antichi manoscritti. Costoro, guidati da Laurence Dermott, costituirono il 17 luglio 1751, nella taverna “Alla testa del turco”, la “Grand Lodge of England according to the Old Institutions”, autoproclandosi Antiens, mentre battezzarono Moderns i membri della Gran Loggia del 1717. Gli Antiens si fecero portavoce di una tradizione che era mutuata dalla corporazione di mestiere operativa ma la cui origine rurale si perdeva nella storia: si tratta del grado di Royal Arch (l’Arco Reale), che avrebbe dovuto dare luna risposta alle domande non risolte nella leggenda della morte di Hiram e porsi, quindi, come pietra d’angolo dell’edificio ritualistico della Libera Muratoria. Laurence Dermott, nella sua Costituzione del 1951, intitolata “Ahiman Rezon”, faceva risalire la paternità degli Antiens nientemeno che alla mitica Gran Loggia Operativa di York nell’anno 926.
Spiritualità tradizionale
Il rituale dell’Arco Reale è, indubbiamente, più vicino di altri allo spirito originario della Massoneria, in special modo nel momento in cui al neo-eletto Maestro Venerabile (Maestro poiché nella Massoneria speculativa era ormai invalso l’uso del terzo grado) veniva fornita dal Capitolo, cioè l’ordine massonico composto solamente da ex Maestri Venerabili, una particolare e solenne Unzione. Infine, al neo Maestro Venerabile veniva rivelata la Parola Perduta. In proposito, lo stesso René Guenon, che non si può certo dire che sia troppo accomodante con alcuna forma ritualistica moderna, scrivendo dell’Arco Reale afferma:
“Così è in particolare del grado di Royal Arch, il solo che possa considerarsi strettamente massonico propriamente parlando, e la cui diretta origine operativa non può sollevare alcun dubbio: è in qualche modo il complemento normale di Maestro, con una prospettiva aperta sui Grandi Misteri”. E più oltre: “Sotto questo aspetto […] il grado di Royal Arch avrebbe quindi più ragioni […] di considerarsi come il nec plus ultra dell’iniziazione massonica”.
Secondo il già citato “Ahiman Rezon”, l’Arco Reale era “la radice, il cuore ed il midollo della Massoneria”. Come afferma il Fr:. Ed. Stolper l’Arco Reale dimostrò di possedere un’attrazione magnetica a cui moltissimi fratelli “moderni” non potevano resistere. Finiva così che si facevano investire di un quarto grado, segretamente o apertamente, in una Loggia degli Antichi, quando non addirittura in una Loggia “moderna” che lo forniva quasi clandestinamente. Si venne perciò a creare, in materia tra l’ufficioso e l’ufficiale, il Gran Capitolo dei Moderns. Nel 1771, preoccupati dell’attività degli avversari, gli Antichi costituirono il loro Gran Capitolo: sembrerebbe una beffa della storia: concepirlo per primi e crearlo istituzionalmente dopo. Finalmente il 27 dicembre del 1813, le due famiglie si unificarono, dando così vita alla “United Grand Lodge of England” Durante le trattative, la questione dell’Arco Reale fu argomento di primaria importanza. Secondo l’indirizzo dei Moderns sarebbe stato da intendersi come una società distinta, mentre per gli Antiens il grado veniva considerato come una parte integrante ed essenziale della Massoneria dei tre Gradi dell’Ordine. In conclusione, il patto d’unione tra due Grandi Logge stabilì che “la pura, antica Massoneria è composta da tre gradi, e non di più, cioè quelli di Apprendista, del Compagno d’Arte e del Maestro, incluso il Supremo Ordine del Sacro Arco Reale”. Nel 1817, infine, si unificarono anche i due Gran Capitoli dei Moderns e degli Antiens.
Nel tempo presente
Il Rito di York rappresenta uno dei riti di perfezionamento massonico più diffuso al mondo. Nasce dall’unione completa dei gradi Simbolici, Capitolari, Criptici, Cavallereschi in un unico sistema Massonico. La sua «nascita» viene fatta risalire, per quanto riguarda la Massoneria dell’Arco Reale, alla creazione ad Hartford, nel Connecticut, dei Grandi Capitoli degli Stati Uniti d’America (24 ottobre 1797), il cd. Grand Royal Arch Chapter, d’Inghilterra (18 marzo 1817), di Scozia (28 agosto 1817), di Irlanda (11 giugno 1829).
Storia
La nascita ufficiale del Primo Gran Capitolo del Rito di York risale all’anno 1758, e la struttura del Rito è rimasta sostanzialmente invariata da allora, e mantiene la divisione in tre Camere Capitolari diverse. Il Rito non ha una struttura piramidale le varie camere hanno pari dignità. Già nel 1806 il Grand Royal Arch Chapter si trasformò in General Grand Chapter of Royal Arch Masons of The United States of America, il quale nel 1954 assunse la denominazione di General Grand Chapter of Royal Arch Masons International, a seguito della diffusione della massoneria dell’Arco Reale nel mondo. Con la decisione del Gran Capitolo Generale del 1856, il sistema massonico che va sotto il nome di Rito di York trovava la sua sistemazione definitiva, che conserva tutt’ora.
Arco Reale
Possiamo dire, storicamente, che l’Arco Reale fu portato in America dalle obbedienze anglosassoni, e che il risultato della guerra d’indipendenza delle colonie inglesi, in seguito diventate Stati Uniti d’America, produsse anche mutamenti sostanziali nell’ambito massonico. Venendosi a creare delle nuove entità nazionali sovrane, furono costituite delle Gran Logge autonome per ogni Stato. Il primo Stato, ad esempio, ad avere la propria Gran Loggia indipendente fu il Massachussets, nel 1777. Lasciando le Obbedienze della madrepatria per crearne delle nuove, i fratelli americani interpretarono il pensiero muratorio alla luce della loro giovane esperienza storica, con spirito di democrazia e “progressismo”. Anche il concetto di Arco Reale (non scordiamo che nelle colonie inglesi di oltre Oceano aveva avuto notevole influenza l’obbedienza degli Antiens) rimase nella tradizione americana ma con qualche diversità. Anzitutto pur riconoscendo la validità del simbolismo dell’Arco Reale, gli statunitensi pensarono che tutti i fratelli Maestri meritevoli avessero il diritto virtuale di esserne insigniti, anche se non erano mai stati Maestri Venerabili. Si edificarono Capitoli che, al di fuori delle Logge, riunivano più Maestri regolari. E si costituivano con il simbolismo della Loggia dei primi gradi; inoltre conferivano sia il sigillo dei Massoni operativi, che l’esaltazione simbolica del Venerabilato; infine comunicavano il ritrovamento della Parola Perduta. Così, con semplicità storica, furono poste le basi dei Capitoli americani dell’Arco Reale, che sarebbero poi diventati la colonna portante di quelli che oggi si chiama il Rito di York.
Gruppi
Oggi si può dire che esistono quattro gruppi o sistemi nell’Arco Reale, tutti comunque originari del mondo anglosassone. In ordine d’importanza numerica essi sono: quello degli Stati Uniti, dell’Inghilterra, della Scozia e dell’Irlanda. I sistemi inglese, scozzese ed irlandese sono rimasti come esaltazione e coronamento del lavoro di Loggia nell’ambito dell’Ordine, mentre quello americano, denominato Sistema o Rito di York, è costituito da una serie di gradi capitolari, criptici e cavallereschi, che si configurano come un Rito vero e proprio, ritualmente ed amministrativamente indipendenti.