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Gran Capitolo

L’Ordine del Santo Arco Reale di Gerusalemme,

chiamato comunemente Arco Reale occupa un posto particolare nella Massoneria in rapporto ad altre Obbedienze o sistemi di Alti Gradi. Non si tratta di un quarto grado ma di un complemento del terzo grado della Massoneria. Dopo l’elevazione del Compagno alla Maestria, il nuovo Maestro apprenderà che in seguito alla morte prematura di H.A.B., i segreti del Maestro sono andati persi. Affinché i Maestri se ne ricordino, la parola persa fu rimpiazzata con dei segreti provvisori fino a che il tempo e le circostanze permettano di ritrovare quelli autentici. Il Rituale dell’Arco Reale permette al giovane Maestro di ritrovare la parola persa grazie ad un mito ispirato dall’Antico Testamento. In tal senso, l’Arco Reale rappresenta l’essenza stessa della Massoneria Azzurra. La conoscenza completa dei segreti del Rituale non sarà accessibile che a colui che avrà compiuto un ufficio e avrà occupato le cattedre dei Principali.

SIMBOLISMO

Quando nel corso della cerimonia di elevazione al compagno appena elevato nell’arco reale viene tolta la benda, le prime immagini che si trova davanti, sono i numerosi e variegati oggetti presenti: il tappeto del capitolo, gli stendardi, i quadri, le luci, l’altare sembrano la rappresentazione del mondo intero. Durante la cerimonia di elevazione, gli viene detto che l’arco é il completamento del terzo grado, ma solo con lo studio approfondito potrà afferrare la reale portata di questa affermazione. L’arco reale, infatti, é l’ottava superiore della massoneria azzurra e rappresenta per così dire il completamento del cerchio. Infatti, se nella massoneria azzurra passiamo simbolicamente attraverso il corpo di Hiram defunto, nell’Arco ritroviamo la cripta e i segreti nascosti. I gradi del Capitolo dell’Arco Reale forniscono ulteriore luce per il completamento dell’educazione massonica.

MISTICISMO

L’emblema principale la tonalità dominante che noi incontriamo é la “caverna” perché la cripta non é altro che una caverna, la nostra interiore caverna iniziatica. L’esperienza principale che noi vogliamo comunicare, sia nella cerimonia che in tutti i discorsi e le letture che verranno fatte in seguito, é l’emozione esaltante dell’uscita dalla caverna, dopo aver trovato la pietra e il “nome ineffabile”. Non é casuale che l’ingresso dal novizio nel capitolo viene detta “esaltazione”. Pitagora diceva che per conoscere la regione dei numeri bisogna andare oltre la regione della morte, intendendo per regione dei numeri l’essenza stessa della mente dell’”Altissimo”, del Grande Architetto. Ma noi nel terzo grado siamo già virtualmente morti ed il tappeto, col suo effetto ottico in discesa, ci ricorda che stiamo entrando in una cripta.

L’ARCO REALE

Con riguardo all’Arco Reale, abbiamo i gradi di: Mark Master (Maestro del Sigillo o del Marchio), Past Master (Maestro ex Venerabile), Most Excellent Master (Maestro Eccellentissimo) e di Royal Arch Master (Maestro dell’Arco Reale).

MAESTRO DEL MARCHIO

Il primo step è composto da The Mark Master Mason (molto vicina al compagnonaggio) una volta diviso in due articolazioni una delle quali veniva conferita al Compagno di Mestiere, preciso anche che tale uso è ancora in vigore in alcune Gran Logge. E’ una articolazione fondamentale nel tragitto muratorio anche dopo la sua modernizzazione in quanto l’attuale grado di Compagno non è completo e può ingenerare numerosi errori. Gli stessi inglesi dovettero nella prima metà dell’800 riconoscerne l’utilità con estrema riluttanza.
Nei tempi antichi gli scalpellini incidevano sulle pietre da essi lavorate dei simboli che li identificavano. Esso serviva a diversi scopi: identificare l’artigiano per il conferimento del salario e indurlo a fare del suo meglio, perché soltanto quando il lavoro era perfetto egli vi apponeva la sua “firma”. È il grado più antico che veniva concesso nelle logge operative e richiedeva al Muratore, di registrare il proprio “Marchio”, allo scopo di essere riconosciuto. Si tenevano infatti appositi registri dove erano registrati i vari marchi, cosa che nel Rito si fa ancora oggi. Nel grado di Maestro del Sigillo o del Marchio, ciascun operaio viene identificato con un sigillo personale, e gli viene rivelata la “Pietra d’Angolo” della Massoneria, attraverso il lavoro corale. Nel grado di Maestro del Sigillo, ciascun operaio viene identificato con un sigillo personale, e gli viene rivelata la “Pietra d’Angolo” della Massoneria, attraverso il lavoro corale.Il Marchio ci riporta alla costruzione del tempio di Salomone ed alla simbologia della pietra scartata che diventa la Pietra di Volta del Tempio”. Il concetto è centrale perché rappresenta l’allegoria dell’opera incompiuta senza la pietra di volta e questo marchio sintetizza di fatto il magnetico invisibile legame che unisce i Compagni dell’Arco Reale nell’armonia universale, sospingendoli verso l’ascesa spirituale. Questo grado è considerato dagli studiosi e dai ritualisti come il più bello di tutta la massoneria, perché insegna concetti validi in ogni momento della vita. La cerimonia di iniziazione si svolge presso il tempio di Re Salomone. La leggenda che viene raccontata da dimostrazioni pratiche del valore dell’Onestà e della Carità.
La Massoneria del Marchio è un approfondimento del grado di Compagno. L’insegnamento dato al giovane Compagno a partire dal suo aumento di salario sarà di nuovo presentato e sviluppato al Maestro candidato al Marchio: il compagno deve lavorare la sua pietra con assiduità, sincerità e serietà. Con il sussidio di immagini incisive, il Rituale conduce il candidato ad una carriera in una Officina di uno scalpellino per far controllare ed inserire la pietra alla quale ha lavorato. Il Rituale – ne esiste solo uno – è ricco di simboli ed insegnamenti. Stigmatizza il lavoro fatto male e ricompensa quello buono. La lezione morale trasmessa insegna che l’istruzione è la ricompensa del lavoro. Essa è portatrice di un messaggio forte di speranza e di incoraggiamento. Ogni insegnamento mostra che il più serio degli uomini può commettere degli errori.

EX MAESTRO VENERABILE

The Past Master (virtuale) un tempo solamente gli ex venerabili potevano essere ammessi nei Capitoli dell’Arco, ma la numerosità delle Logge ne avrebbe impedito l’accesso, per questo il grado venne predisposto come integrazione a coloro i quali non avessero trascorso l’ufficio. Inizialmente questo grado dell’Arco Reale era riservato ai Venerabili e agli Ex-Venerabili, cosa che si dovette dimostrare impraticabile, se non altro perché riduceva drasticamente il numero dei possibili candidati. La breve simbologia dell’investitura di questo grado ci ricorda una cosa fondamentale: coloro che siedono sulla cattedra della verità devono innanzitutto apprendere la virtù dell’obbedienza, perché solo colui che conosce i doveri ai quali deve adempiere sul piano spirituale, può insegnare agli altri le virtù, nel rispetto dovuto ad uomini liberi e uguali. Il grado insegna il valore di Armonia e Giustizia. Nel grado di Maestro ex Venerabile, il candidato viene insediato sulla Cattedra delle Verità, imparando prima ad obbedire che a comandare. Nel grado di Maestro Eminente, il Tempio è finalmente ultimato e la benedizione carismatica del cielo scende a sacralizzare il lavoro compiuto. Il re Salomone affida agli operai la missione di diffondere l’Arte Reale in tutti i paesi della terra.

MAESTRO ECCELLENTISSIMO

The Most Excellent Master è un grado di comprensione storica relative al lungo intervallo fra costruzione del Tempio e sua riedificazione, in uno stile perfettamente Ancient. È questo di gran lunga il più liturgico dei gradi di tutta la massoneria. È il solo grado il cui rituale sia incentrato sul completamento e la consacrazione del tempio di Re Salomone, il principio su cui si basa tutto il simbolismo massonico. Esso è costruito intorno al simbolo della pietra di volta che regge l’architrave, e il grande messaggio che trasmette è il bisogno umano di spiritualità. Nel grado di Maestro Eccellentissimo, il Tempio è finalmente ultimato e la benedizione carismatica del cielo scende a sacralizzare il lavoro compiuto. Il re Salomone affida agli operai la missione di diffondere l’Arte Reale in tutti i paesi della terra.

MAESTRO DELL’ARCO REALE

È l’apice dell’Antica Massoneria e del simbolismo massonico. L’Arco Reale viene considerato il perfezionamento del terzo grado. L’Arco Reale nasce dalla tradizione inglese, la tradizione Emulation. Chi ne fa parte si definisce “Compagno” definizione che risale ai costruttori delle Cattedrali gotiche che si chiamavano tra loro con il termine “Compagnon”.
La tradizione dell’Arco Reale è completa e totalizzante, per cui, così come nei solidi platonici il dodecaedro racchiude in se tutti gli altri solidi, e il macrocosmo racchiude in se il microcosmo, possiamo affermare che i tre gradi ed il grado di Maestro Venerabile, sono propedeutici e parte integrante di un unico grado che è l’Arco Reale.
Ogni grado massonico si compone di un rituale di passaggio e in più l’uso di una parola di passo oltre che una parola sacra o di insediamento. Nella ritualità Emulation, questo vale per i tre gradi ma anche per il Maestro Venerabile che di fatto è un grado a se, infatti la cerimonia che è una cerimonia iniziatica vera e propria di tipo sacerdotale, si completa con la parola di passo e quella di istallazione.
Successivamente inizia la fase dell’Arco Reale, dove, anche qui abbiamo una cerimonia e le parole di passo e di elevazione. Siamo quindi giunti al quinto grado. A capo del Capitolo ci sono i tre venerabili che vengono chiamati i tre principali. Si chiamano Aggeo Giosue e Zorobabele e rappresentano il potere sacerdotale profetico e reale. I compagni progredendo nel perfezionamento massonico verranno installati prima come Terzo Principale poi come Secondo Principale e poi come Primo Principale. In ognuno di questi gradi ci sarà una cerimonia con parole di passo e di istallazione. Per elevare il compagno al grado saranno presenti compagni pari grado già istallati o di grado superiore. Quindi, escludendo il Maestro Venerabile, che però per alcune cose è propedeutico, l’Arco Reale di Gerusalemme si compone di quattro gradi oltre i quattro gradi dell’azzurra.
Non casualmente si lavora senza guanti e rappresenta l’approdo finale delle Logge blu. E’ bene ricordare come chi lavori in modalità anglosassone non completerà il proprio ciclo d’istruzione senza avere conseguito il grado dell’Arco dove peraltro si ritrova la “parola perduta” e ci si appresta alla ricostruzione del Tempio. Conseguito questo grado si può proseguire nella Massoneria Criptica ed in quella Cavalleresca cristiana.
Nel grado di Maestro dell’Arco Reale, è rappresentata la distruzione del primo Tempio, distruzione avvenuta dopo la morte di Salomone, la deportazione a Babilonia ed il ritorno a Gerusalemme per iniziare la costruzione del secondo Tempio, sulle macerie del primo. In questo grado vi è il passaggio dei Veli (ancora praticato nell’Arco reale inglese, capitolo di Bristol), che ricorda da vicino il simbolismo dei quattro evangelisti, e nel corso del quale viene svelata al candidato la Parola Perduta.
Nel simbolismo capitolare la croce Tau indica la rettitudine e il triplo tau distingue i massoni dell’Arco Reale dai profani. Il triangolo (o delta) rappresenta il sacro nome della divinità. Il cerchio rappresenta la fede nell’immortalità. Le figure che compaiono sui quattro stendardi dell’Arco Reale rivela una connessione diretta con l’antica Arte della Massoneria. Esse sono: un leone, un bue, un uomo ed un’aquila. La spiegazione del simbolismo di queste figure si trova nel corso dei rituali dei gradi dell’Arco Reale. I colori dei quattro stendardi sono il blu, il porpora, il rosso e il bianco, che rappresentano e comunicano all’iniziato particolari valori morali e spirituali. Dal capitolo 26 dell’Esodo sappiamo che questi erano i colori dei veli nel Tabernacolo, che l’Altissimo ordinò a Mosè di costruire nel deserto. Il soffitto interno del Tabernacolo era rosso, che è il colore emblematico della Massoneria Capitolare. Esso simboleggia il fervore e lo zelo che animano tutti i massoni dell’Arco Reale nelle loro relazioni con Dio e con i loro compagni. La leggenda che fa da trama al rituale dell’Arco Reale parla di tre personaggi che sono Zorobabele, Principe del Popolo, Aggeo il Profeta e Giosuè il Sommo Sacerdote, lo sfondo è il ritorno degli ebrei in Palestina dopo la cattività babilionese e il ritrovamento di una misteriosa Cripta. Nella cerimonia dell’Arco Reale il Candidato deve passare quattro veli come preliminare della sua esaltazione. Il passaggio dei veli simboleggia le prove e le difficoltà che s’ incontrano e che devono essere superate nella ricerca della verità, mentre altri ipotizzano che esso stia a rappresentare i pericoli incontrati dagli Ebrei rimpatriati nel viaggio da Babilonia a Gerusalemme. Oltre i veli nella cripta si ritrova il nome ineffabile. Il tutto naturalmente dopo un complicato percorso e delle prove.
I gradi del Capitolo dell’Arco Reale forniscono ulteriore luce per il completamento dell’educazione massonica. La Chiave di Volta, il Maglietto, lo Scalpello, il Mezzo Siclo d’argento (una moneta ebraica), la Cripta (Arco), l’Arca dell’Alleanza, la Corona, rivelano importanti verità all’iniziato.